La mia storia
E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio
Tutto inizia circa 65 anni fa; dopo pochi minuti la notizia: sono affetto da un nome così strano, la malattia mi ha provocato una forma di nanismo, la crescita normale del busto, ma non degli arti. Vi domanderete, cosa sia successo, un genoma su 35000 ha deciso di mutarsi, e quindi 1 bambino su 20.000 nasce con queste caratteristiche.
E’ considerata una malattia rara, ma quello che non è raro è trovare la gente che ti osserva come un fenomeno da deridere.
Questo mi ha portato anche a delle considerazioni tragiche, la domanda che mi ponevo era “perché proprio a me”.
La domanda che ora mi pongo è perché non usare la mia patologia per far capire che i pregiudizi non guariscono il corpo umano, anzi molte volte ti possono distruggere la mente e la vita.
La prima fondamentale lezione di vita è l’accettazione di te stesso, ma soprattutto autostima del proprio esistere.
Così si combattono i pregiudizi, facendo capire come dice Bebe Vio “la nostra vita è una figata”.
Se io ho capito questo, riesco in tutti i modi a far capire gli altri che io non ho problemi. Se loro li hanno e non riescono a capire i miei sentimenti, non è più un mio problema.
Quando vado nelle scuole e nelle aziende, vedo tutti interessati, gli occhi pieni di curiosità, interagisco con loro, mi seguono, tutto ciò che per loro rappresento è soltanto un uomo non più alto del normale, che riesce ad avere un’empatia nei loro confronti, si crea una sorta di karma, tutto quello che è “diverso” diventa parte integrante della vita sia a scuola, sia in ufficio.
Questi incontri mi hanno cambiato, ogni volta un’emozione e dentro di me, come una valanga aumenta la mia consapevolezza e autostima, e sono fiducioso che il mondo può essere cambiato, se prima cambiamo noi stessi.
Cosa faccio Nella vita?
Quando mi chiedono cosa faccio, rispondo ”che sono il pensionato che segue la sua strada. Perché il senso della vita è di trovare il nostro dono, lo scopo della vita è di donarlo ed io voglio farlo fin quando vivrò”
I miei doni
💙 Attivista sulla “disabilità diversità inclusione” in un’unica forma “Happy Inclusion“, la felicità di essere inclusi nel mondo insieme senza ma senza sé.
💙 Attivista soprattutto nel saper ascoltare guardando negli occhi, e come in un’orchestra non giudicare chi suona, ma come suonano tutti gli elementi.
Come dico sempre: non guardare chi ti sta chiamando ascolta chi ti sta parlando.
💙 Attivista sulle barriere culturali e architettoniche tutto quello che è impossibile per solo una persona non è possibile per tutte, come diceva Dumas nei tre moschettieri “uno per tutti tutti per uno”.
💙 Attivista perché le parole hanno un peso e anche le modalità con cui vengono espresse.
💙 Ogni persona ha la sua unicità! Essere unico insieme agli altri è la forza di creare ponti di conoscenza, al posto di muri.
Faticare ad accettare gli altri porta alla perdita del 30% delle potenzialità di entrambe le persone, perché uno si sente escluso e l’altro non desidera includere.
💙 Mi offro volontario per partecipare ai convegni nelle scuole, non solo per condividere la mia esperienza, ma anche per essere portavoce della nostra ricerca di conoscenza per un mondo migliore.
In 41 anni di lavoro ho vissuto molte situazioni, ma ciò che mi emoziona di più è ciò che ho imparato.
Voglio maggiormente impegnarmi nel sociale perché credo di poter contribuire a creare consapevolezza.
Se mi inviti non devi nessun compenso, se mi offri un contributo, lo dono alle associazioni che amo e che seguo in maniera trasparente. (1*)
Per quel sorriso dato e nello stesso tempo ricevuto io mi sento capace di risolvere i problemi più alti di me con la consapevolezza del -Io ma +Insieme con voi!
(1*) Nel caso di attività fuori Milano le spese di viaggio e soggiorno ove fosse necessario)