22 aprile giornata della terra

3 anni fa

Parlando con la Terra.

Sono in assoluta armonia con me stesso, chiudo gli occhi e immagino un colloquio tra me e il Pianeta Terra.

Leonardo <Ciao Terra>,

Terra <Ciao Leonardo>

L<Sono molto arrabbiato con te, cosa stai facendo nel nostro mondo, case distrutte, morte e disperazione>

T<Tu sei arrabbiato con me, cosa dovrei dire io che per miliardi di anni sono vissuta senza problemi, e da 200 non fai altro che distruggermi>

L<Sono molto arrabbiato con te, cosa stai facendo nel nostro mondo, case distrutte, morte e disperazione>

T<non farmi arrabbiare, quando voi umani avete il vestito stretto aspettate che si rompa? io ogni tanto, nella mia giovane età, mi devo adattare alla mia conformazione, da miliardi di anni che mi muovo e da miliardi di anni che vivo, spero che tu Leonardo ora abbia compreso>

L<Sono molto arrabbiato con te, cosa stai facendo nel nostro mondo, case distrutte, morte e disperazione>

T<Allora non vuoi capire, e da oltre 200 anni, che mi state Voi torturando per i vostri profitti, io non faccio niente, non è colpa mia, io mi muovo da sempre, io mi sposto da sempre, sei tu che vivi su di me e stai facendo di tutto per distruggermi, io mi sposterò sempre.

L<Sono molto arrabbiato con te, cosa stai facendo nel nostro mondo, case distrutte, morte e disperazione>

T<Allora non ci siamo ancora capiti, come ti ho già detto e da 200 anni che vivo nella disperazione per il vostro profitto, prima mia avete tolto il carbone, poi mi avete tolto il petrolio, poi mi avete tolto l’aria con il vostro inquinamento, ero protetta dal sole e ora avete bucato una parte dell’ozono, mi avete disboscata avete chiuso i miei fiumi, mi avete trivellata in ogni parte voi potete distruggermi! E io per natura non posso muovermi!

L<Sono molto arrabbiato con te, cosa stai facendo nel nostro mondo, case distrutte, morte e disperazione>

T>Leonardo, cerca di capire, io è vero ho fatto tremare me stessa, ma le costruzioni fatte nel medio evo sono sempre resistite, avevano la forza proteggere i propri abitanti, costruzioni fatte con il cuore e regole sono resistite, e quando tu costruisci qualcosa devi essere pronto ad ogni mio evento. Io non posso sostituirmi a te, io ho la funzione di farti vivere, di darti da mangiare, ma tu cosa fai? Fate le guerre tra i voi sperimentate bombe che mi fanno sussultare, io ti do tutto l’acqua, la flora la fauna, e voi uccidete la fauna senza cognizioni di causa, abbattete gli alberi senza ripopolare l’ambiente io ci provo ne starvi a dietro, e ti giuro che è da 200 anni che faccio un enorme fatica nel sopravvivere.

L<Sono molto arrabbiato con te, cosa stai facendo nel nostro mondo, case distrutte, morte e disperazione>

T<Allora non vuoi capire!!!!!!, “DEVI PRENDERTELA CON TE STESSO”, vuoi costruire ponti enormi e la gente muore passando sotto un piccolo cavalcavia, anche questa è colpa mia. Inquinate l’aria e io e tu non respiriamo allora è colpa mia, non pulite il letto dei fiumi e ci sono allagamenti allora è colpa mia, abbandonate i terreni che diventano deserti allora è colpa mia, costruite città al ridosso dei miei fiumi allora e colpa mia, scavate nella mia terra per mettere la spazzatura è colpa mia, nascondete nel mare nella terra barili di materiale tossico e allora è colpa mia. Non date sempre la colpa a me si io mi muovo come la natura vuole ma tu leonardo devi capire che TU Uomo fai Miliardi di danni, rispetto a me.

L<Ho capito, scusa della mia reazione ho molti amici in quei posti e sono molto addolorato per loro che hanno perso tutto, sia la vita, sia la casa, sia la dignità di vivere felici.

T>io ti capisco, non essere, abbattuto mi dispiace anche a me per quello che ho combinato, ma la terra si muove. Quando c’è un incendio in qualche mio bosco nulla è perduto dalle ceneri rinasce nuova vita. Quando tu uomo provochi incendi per costruire, lì non nasce più niente. Non è tutta colpa mia la distruzione, ma è tua la colpa che stai distruggendo me.

L<Siamo ancora i tempo per salvarti e salvarci da questo disastro che ho combinato.

T<Si, bisogna agire subito, ho molto caldo le temperature si sono alzate per lo smog, io non respiro i mie fiumi sono intrappolati e non bagnano terreni fertili, io sto piano piano morendo se non riuscite al più presto molti di voi periranno dalla fame dalla siccità ma soprattutto, le popolazioni faranno guerre per l’acqua, i miei mari saranno vuoti dei pesci, i miei ghiacciai si scioglieranno sommergendo le città. Siete ancora in tempo sbrigatevi altrimenti morirò con tutti voi.

Apro gli occhi e penso a quello ho immaginato, un colloquio tra me e la terra, sto tremando per gli eventi futuri.

Ieri sul treno ritornando da Grosseto, guardavo fuori dal finestrino, quante fabbriche dismesse, chiuse con i vetri rotti, con tetti in amianto, se una ditta chiude, deve essere obbligata a risanare il posto in cui ha prodotto i propri investimenti, bonificando il terreno contaminato, nessuna legge lo prevede o viene rispettata.

Lo stato chiede a noi di creare dal 2001 una impresa responsabile nei confronti della società, lo stato eletto, si deve adeguare in primis a fare Responsabilità Sociale dello Stato, e facile demandare ad altri la responsabilità sociale d’impresa ma il primo e lo stato che deve controllare i propri stakeholder (portatore di interesse) sia economico sia sociale. Siamo sempre gli ultimi nel verificare la bontà dei nostri interessi.

I stakeholder si possono identificare anche nel far controllare i fabbricati, gli enti, gli appalti, e nel momento che non seguono i nostri principi di correttezza nell’ambiente, nell’sociale, nell’etica morale e civile “abbandonarli definitivamente”.

Nella nostra società regna sovrana la burocrazia, ogni atto ogni presunta ipotesi di soluzione viene demandata ad altri, si ferma, viene demandata, si ferma è intanto le cose succedono non aspettano l’ipotetica soluzione altrui.

Una “Frase che sento ripetere, dobbiamo aspettare cosa e come si comporta l’Europa”. Quante volte abbiamo vissuto questo momento senza l’aiuto “Richiesto”, noi italiani siamo un popolo che quando cade ha la capacità di rialzarci senza aspettare nessuno.

Se aspettiamo, i nostri cittadini che soffrono, muoiono, non soltanto per le case distrutte, ma per lo sconforto di abbandonare le loro terre, la loro comunità, il loro lavoro.

Molte imprese, sono al collasso, non lasciamole sole, ricostruiamo lì con criteri stabiliti ed norme efficaci e come dice la legge, sicure.

Non pensiamo di costruire grandi ponti, ma dobbiamo costruire un ponte unico tra il cittadino e il suo ambiente e soprattutto la sua vita deve essere la prima regola fondamentale dello stato sovrano.

Non limitiamoci a sopravvivere, ma vivere nei migliore dei modi, la nostra amata Italia, la nostra amata terra, non può più aspettare, smettiamola di mettere pezze, smettiamola di dare le colpe a qualcuno, smettiamo di fare “farse” in televisione ubriacando gli utenti dando colpe destra e a manca.

Dobbiamo tutti insieme convivere con una Politica e non partitica pronta insieme alla costruzione di un ambiente Italia Civile sicuro, un ambiente privo da ogni pregiudizio esistenziale

Io non sono nessun, però vivo, respiro, mangio dormo, vivo in questo meraviglioso paese con gioia, con amore, ma non sono nessuno per decidere, e quindi rivolgo a Voi Uomini di legge, uomini eletti dal popolo, di smetterla di usare parole indecifrabili, smettetela di parlare politichese, io non vi capisco, smettetela di stare nel pubblico a criticare, tutti insieme dovete essere attori di un sentimento di collaborazione.

I miei genitori hanno vissuto un dopo guerra con la fame, la distruzione delle nostre città, il popolo italiano si è rimboccato le maniche, ha ricostruito un benessere senza precedenti, forse anche troppo, ora viviamo nell’ombra del perbenismo, e molto individualismo sociale.

Quindi ascoltate la terra, ascoltate l’aria, usate il sole e il vento, ma non fatevi soggiogare che è sempre un problema non Vostro ma nostro, ma insieme, dico tutti insieme, Voi, noi, al cambiamento di una società non più civile, ma socialmente civile che si occupa tutti insieme, anche dove camminiamo.

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