Genova i ragazzi disabili non hanno preso il treno

2 anni fa

Un mondo che vorrei.

«Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.

E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.

È tempo di morire.»

Certe volte mi torna in mente il bellissimo discorso di Roy Batty, il replicante di Blade Runner.

E mi capita quando vedo cose altrettanto incredibili. Perché anch’io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi, ho visto disabili venire insultati nei social network, ho visto persone in carrozzina dover scendere dal marciapiede perché un’auto parcheggiata male e ostruiva tutto il passaggio, ho visto madri chiedere aiuto perché non ci sono ascensori nella metropolitana, anziani salire le scale, perché nessuno si prendeva la briga di prima di dargli una mano, marciapiedi non a norma per le discese carrozzine, segnalazioni per non vedenti piene di buche e non indicanti la strada corretta.

Ma questo non è il tempo di morire è il tempo di vivere.

Ci scandalizziamo se 27 disabili a Genova vengono lasciati a terra, avendo il posto prenotato, sì, mi sono anch’io arrabbiato, ma ora ho ben presente l’argomento e sono ancora più indignato sul comportamento di alcune persone, che si fanno paladine con Daspo, denunce varie, offese varie ai passeggeri, anch’io a caldo ho giudicato e ho scagliato la prima pietra e me ne pento.

No! Questo no! Questa non è la cosa che desidero, tanto per far clamore ed esibirsi in cose che poi andranno nel dimenticatoio, perché tutti compreso me ha indicato lo scandaloso episodio.

L’episodio di Genova è solo la punta dell’iceberg, che ha fatto una rilevanza mediatica.

Ma quanti episodi del genere ci sono tutti i giorni, e si sopporta.

Quante persone sono relegate in casa perché l’ascensore non funziona?

Quante persone non lavorano essendoci l’assunzione obbligatoria?

Quante persone non riescono a prendere i mezzi?

Quante persone non riescono entrare nei negozi?

Quanti comuni hanno previsto il Piano eliminazione barriere architettoniche ma non lo attuano? 

Quante persone con disabilità sono rappresentate nei comuni e al governo?

Quante persone ora si sentono sole!

Quanti miei ragazz* vengono bullizzati fino ad arrivare all’esasperazione e perdere la vita!

Quante persone con patologia psicologica mi hanno chiesto tu lavori Leonardo “SI” se ti do 150 euro posso venire al lavorare con te!!!!!!!!

C’è sempre qualcuno che parla per noi, ma non sa come viviamo, non sa come stiamo, lo sa e fa finta di non sentire!

In certi momenti vorrei essere Greta Thunberg che ha avuto il coraggio e la forza di dar voce alla terra.

Allora perché tutti insieme disabili e caregiver genitori sostenere i principi fondamentali dell’Onu.

È un mio sogno ma spero che diventi realtà, mai più divisi da associazioni che per la comunità sono estremamente utili per il territorio, se insieme non ci facciamo sentire, saremo sempre considerati in questo modo “tanto ci faremo sentire e vi faremo sapere”, andare in piazza senza bandiere di partito, la bandiera della pace, tra noi e il mondo che ci circonda.

Diranno Greta Thunberg ha fondato un gruppo per farsi vedere, oppure come in certi giornali l’insultano!

Però ha acceso la scintilla del problema e ora molte realtà hanno la consapevolezza del grande problema che stiamo vivendo, sostenibilità! I ragazzi credono in lei! Credono e vogliono salvare il salvabile!!!!!!!!!

Se mi offendono o mi danno del matto, non mi interessa nella vita ne ho passate di peggio, ma uniamoci facciamo sentire la nostra voce.

Io non sono nessuno e nessuno ha vinto su Polifemo.

Quando vedo i miei ragazzi “Ugualmente artisti” ballare e cantare insieme normo dotati e non normodotati, durante la notte ho pensato alla loro felicità, alla loro autostima, alla loro vita insieme agli altri “Happy Inclusion”, si la felicità di essere inclusiva in questo mondo.

Voi non vedete quello che noi vediamo sentiamo percepiamo la vita deve essere vissuta anche per noi con tutti voi -io più noi.

Io non odio nessuno, ma amo chi ama tutti senza ma e senza sé.

Simone fanti un mio carissimo amico ha scritto:

E poi? “Molto rumore per nulla” come dal titolo della commedia scritta da William Shakespeare. Tutto proseguirà nell’indifferenza dello stato. Volete una dimostrazione? Sono ancora moltissime le città che, violando la legge, non hanno mai presentato i Peba, i piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche, ogni anno mancano gli insegnanti di sostegno per le persone con disabilità… e l’elenco è lungo. Ma voi avete mai visto qualche responsabile punito? E anche la vicenda dei 27 viaggiatori disabili finirà nel dimenticatoio…

La vita continua nel cammino della speranza, e la speranza non deve mai morire.

Happy Inclusion da Cardo Leonardo zio Leo

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